Per la sanità · Testimonianze

I 12 cacciatori, CRO, 2005

ECM di Medicina Narrativa: commenti professionali

 

È davvero entusiasmante quel che sto vivendo alla Scuola Italiana Cantastorie, a tre mesi dall’inizio della mia trasformazione, dopo una vita professionale passata in banca.

Il potere magico, inaspettato e sorprendente delle Fiabe si intrufola nella profondità dell’anima per darmi l’opportunità di conoscermi meglio e trovare il posto che mi spetta nel mondo.

Scopro ora un lato creativo ed energico, accompagnata da rane, volpi, gatti, lupi, Re, Principi, Principesse e soprattutto Eroi, compagni di viaggio che con molta delicatezza mi cullano in un guscio di lumaca e mi aiutano a rallentare, ad ascoltare in modo nuovo. Quanto ne sono felice!

Continuerò con entusiasmo i prossimi mesi a esplorare le metafore come dentro uno specchio: a scalare montagne di cristallo, ad entrare in castelli incantati, a ritrovare la strada di casa, perché “io sono un Eroe”! 

Ho risposto “sì, ci sono” alla chiamata della mia anima! Io sono una Cantastorie, e voglio portare la medicina narrativa negli ambulatori!

Un abbraccio e un GRAZIE a Piera, Roberta, Valeria, Devid, Claudia.

Sonia Catarzi, Firenze, luglio 2021

 

Il tuo intervento come sempre dinamico, prezioso e di riflessione. Grazie.

Cristina Ricotta, counsellor, Roma, 28.11.2020, 7° Convegno Nazionale ANCoRe

 

Avevo avuto modo di conoscerla anche lo scorso anno.

Io sono una Infermiera Coordinatrice del personale sanitario e da circa 2 anni porto avanti un laboratorio di alfabetizzazione emotiva in un Dipartimento di Salute Mentale. Gli scritti autobiografici e creativi dei miei giovani utenti li ho portati all'Expo Salute Mentale e al Convegno di Counseling di Tor Vergata. Emozioni e neuroplasticità.

Grazie per gli spunti che ieri ci ha offerto, mi saranno di grande aiuto per i gruppi online e il Counseling telefonico destinato ai miei utenti.

Antonella Capaldi, ASL Frosinone, 28.11.2020, 7° Convegno Nazionale ANCoRe

 

Tutti insieme abbiamo lavorato per dare prova di pragmatiche applicazioni della medicina narrativa nelle clinica, nella ricerca e nell'educazione di professionisti e di pazienti, sollevando noi stessi domande che ci porteranno a proseguire in questo cammino di studio e confronto. Personalmente ho imparato molto da ciascuno di voi ed ho apprezzato i diversi sguardi che avete portano nel mondo delle narrazioni. 

Nicoletta Suter, direttrice Centro Attività Formative al Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn), ringraziamento espresso ai relatori dopo il convegno nazionale “Pragmatica della medicina narrativa”, tenutosi il 31.05.2017 ad Aviano

 

 

Mi prendo la responsabilità di aver sollecitato i partecipanti alla tavola rotonda - clinici, ricercatori CRO e rappresentante pazienti - a fare domande realmente esploratrici, e non di facciata, ai conduttori dei laboratori, domande che facessero emergere come un approccio basato sull'utilizzo delle medical humanities può realmente fare la differenza in medicina. Così è stato e ringrazio tutti per aver accettato la sfida.

Ivana Truccolo, responsabile Biblioteca Scientifica e per Pazienti del Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn), ringraziamento espresso ai relatori dopo il convegno nazionale “Pragmatica della medicina narrativa”, tenutosi il 31.05.2017 ad Aviano

 

Partecipare agli “incontri con le fiabe” è per me sempre un piacere, ma l’incontro di sabato 29 novembre al Collegio IPASVI di Trieste è stato una magia! Ognuno di noi ha individuato e condiviso con gli altri la sua qualità infinita e poi, con una fiaba, abbiamo riflettuto su come rimediare alle nostre debolezze e ai nostri errori, riportandoci dolcemente sulla nostra giusta via. Ho pensato a quanto sarebbe utile introdurre incontri simili nei luoghi di lavoro, ma anche nella formazione universitaria degli studenti in infermieristica, per “allenare” in loro doti di riflessività, responsabilità, impegno ed ascolto competente di se stessi e degli altri. 

Adriana Fascì, infermiera e docente all'Università di Trieste, 15.12.2014

 

C'era una volta una magica donna, vestita con uno splendido e ampio abito rosso! Eccola, compare al mio fianco, stringe le mie mani e mi trascina a ballare. Danziamo sulle note di un valzer, e più giriamo in quello spazio azzurro cielo, e più riesco a percepire una forza svilupparsi dentro me, fino a saturare quello stesso spazio infinito e sereno! Nei momenti di difficoltà ancora oggi, dopo 5 anni, chiudo gli occhi, faccio un bel respiro... ed eccola che riappare! È la forza che ho dentro me, riesco a visualizzarla e a capire che se l'ascolto e mi lascio trasportare, guidare da lei... beh... niente mi può fermare! Tutti abbiamo energie, a volte nascoste, che diventano la chiave di lettura e di svolta per la nostra stessa vita! Basta ascoltare il proprio cuore.

Marcella Deganis, infermiera Ematologia Day Hospital, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine

ECM in Medicina Narrativa con le fiabe, Udine 2009

 

Nei momenti difficili sono riuscita ad attingere alle mie qualità infinite. Con alcuni dei colleghi ho cercato di condividere le tematiche di questo percorso interiore. Dopo questa esperienza mi piacerebbe riuscire a far emergere le qualità preziose presenti all’interno di ognuno di noi, per favorire la crescita personale.
Barbara Belletti, Laboratorio Sperimentale Biologia Oncologica, Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn)

 

Il corso mi ha offerto la capacità di sognare di nuovo, di fare nuovi progetti, sto pensando a un master. Sto meglio anche fuori dal lavoro, mi arrabbio di meno a casa. Questi corsi, a parte quelli scientifici, sono quelli che ci fanno andare avanti, che ci fanno vivere bene, non solo sopravvivere.
Lucia Tessaro, Day Hospital Ambulatorio, Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn)

 

Le persone mi fanno notare che sono migliorata nei rapporti interpersonali, sono più serena e felice: questo mi permette di dare meno peso ai conflitti. La fiaba è il mio personal trainer nei momenti difficili. Ho condiviso con i colleghi quanto appreso, con l’obiettivo di usarlo in futuro in ambito lavorativo.
Antonella Selva, Anatomia Patologica, Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn)

 

Sul luogo di lavoro sono capace di ascoltare con più attenzione. Mi è stato utile l’utilizzo del respiro circolare in momenti di fatica o stress. Ho raccontato questa esperienza profonda ai colleghi, invitandoli a provarla. Potrebbe essere buona prassi usare la pratica del respiro con pazienti e colleghi.
Ivana Sartor, caposala, Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn)

 

Sono diventata più consapevole: so che nel mio scrigno c’è tutto quello di cui ho bisogno. In ambito professionale e familiare le fiabe mi hanno insegnato a non dare giudizi affrettati, riflettendo prima di rispondere.
Federica Fedrigo, Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (Pn)


   

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